Le votazioni si sono svolte anche nelle regioni annesse all’Ucraina: trionfo per il partito Russia Unita di Putin.
Le elezioni regionali e municipali in Russia sono terminate con la vittoria del partito di Vladimir Putin. La sfida è stata grandemente criticata come truccata e diversi avversari del presidente sono stati esclusi. Hanno votato anche i cittadini delle regioni annesse all’Ucraina, in quella che il Consiglio d’Europa ha definito una “flagrante violazione delle leggi internazionali”.
La vittoria di Putin
La vittoria del partito Russia Unita di Putin vorrebbe rappresentare un’unica cosa: il presidente russo resta il più forte garante della stabilità nazionale, e il sostegno per la guerra è molto alto nella Federazione. Tuttavia, la competizione elettorale è stata alquanto limitata, dal momento che i rivali più forti del presidente sono stati bloccati dalle autorità.
Elezioni russe: le accuse
Sergei Sobyanin ha vinto le elezioni a sindaco di Mosca con il 76,39% dei voti, contro un’opposizione praticamente inesistente. Ma sono state tante le critiche che hanno accusato le elezioni di essere facilmente truccabili a causa del sistema di voto elettronico, che secondo loro è impossibile da controllare.
Infatti, è incredibile come i candidati sostenuti dal Cremlino hanno vinto anche nelle quattro regioni ucraine distrutte dalla Russia: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Russia Unita avrebbe vinto tutte le elezioni provinciali che ha disputato
Stanislav Andreychuk, co-presidente di Golos (gruppo per i diritti degli elettori designato come “agente straniero” dalla Russia), ha dichiarato a Reuters che i casi di brogli elettorali in molte regioni dimostrano che “queste non sono vere elezioni”.
La sua organizzazione infatti ha ricevuto segnalazioni di candidati dell’opposizione arrestati, di auto danneggiate e di documenti militari di leva consegnati a osservatori elettorali. “Stanno facendo cose assolutamente impensabili”, chiosa.